mercoledì 19 aprile 2017

TEMPO DI LIBRI: DAVIDE CALÌ INTERVISTA SILVANA GANDOLFI


SILVANA GANDOLFI

Si sono aperte oggi le porte di Tempo di Libri, la nuova Fiera dell'Editoria alla sua prima prova nella città di Milano, la cui sezione 0-18 è stata affidata alla guida dello scrittore Pierdomenico BaccalarioUn programma ricco e intenso pensato per i bambini e ragazzi e aperto alle scuole, per questa edizione di debutto, che propone un intero alfabeto (contrassegnato dalle lettere dalla A alla Z) di incontri, laboratori, lezioni e spettacoli da esplorare "con tanto di passaporto, per una lettura del mondo – reale e immaginario – su misura per tutti e per ciascuno". Programma che si può consultare nel dettaglio qui.

A Davide Calì, che porta la sua esperienza di scrittore internazionale e di pluriennale partecipazione a saloni dell'editoria di molti Paesi del mondo, sono stati affidati gli incontri con gli scrittori e gli illustratori: Silvana Gandolfi, Huck Scarry, André Letria, Alessandro Sanna, Torben Kuhlmann, Marco Somà e Sonia Maria Luce Possentini.

Su Gavroche, Davide ha pensato di condividere una piccola anticipazione di ciò che accadrà nell'incontro con alcuni degli scrittori e illustratori che presenterà a TdL con due interviste.

La prima a Silvana Gandolfi, grandissima scrittrice che con i suoi romanzi ha inciso profondamente nella storia della letteratura per ragazzi.

L'incontro a Tempo di Libri dal titolo "Dalla giungla alla pagina. Chiacchierata con una scrittrice pigra" si terrà Venerdì 21 aprile alle ore 11.30 presso la Sala Arial del Padiglione 4 (lettera K).


"Silvana Gandolfi è nata a Roma, dopodiché ha sempre fatto con passione il meno possibile. Ha un grande talento nell'esercitare la propria pigrizia in posti lontani, raggiungibili solo con viaggi lunghi e molto, molto faticosi. Si è fatta largo a colpi di machete nella giungla africana per contemplare immobile per due settimane un ippopotamo a mollo in uno stagno. Ha attraversato sette mari e due oceani per stendersi per alcuni mesi su un 'amaca in un 'isola sperduta. Quando il figlio di Silvana, Luca, era bambino, inventava storie per lui in modo da avere un ottimo pretesto per non cucinare o stirare. Ha scritto novelle, romanzi d'amore, racconti per la radio, ma ora vuole dedicarsi soprattutto ai libri per bambini. I bambini - dice - sono gli unici a non criticare la mia pigrizia. "

["Intervista a Silvana Gandolfi" di Davide Calì]


 
Silvana Gandolfi

D. C. Dalla tua biografia su wiki si sa che hai cominciato a scrivere tardi per bambini. Ci racconti come sei approdata alla letteratura per ragazzi?

S. G. È vero, ho cominciato a scrivere per bambini a 50 anni. Prima scrivevo un po’ di tutto: racconti per riviste, la posta di cantanti celebri, romanzi rosa, racconti radiofonici (gli unici che firmavo col mio nome). Insomma, una vagabonda della scrittura. Poi, visto che la mia amica Donatella Ziliotto aveva creato la collana degli Istrici per la Salani, ho provato invidia per tutti i suoi amici scrittori per bambini e mi sono decisa e ho scritto La scimmia nella biglia. È così che è andata. 


Silvana Gandolfi, La scimmia nella biglia,
illustrazioni di Emanuela Bussolati,
Salani, Firenze, 1992

D. C. Nella tua narrativa ci sono due elementi contrastanti: la pigrizia e il viaggio. Secondo te sono conciliabili?

S. G. Per me pigrizia e viaggio sono complementari: a Roma sono pigra da morire, adoro leggere sdraiata a letto, stare nella vasca da bagno e naturalmente scrivere, ma con tempi lunghi. Quando non ne posso più di questa vita sedentaria decido di partire per una meta lontana: Messico, Indonesia, Madagascar, un luogo che mi parli all’animo. E naturalmente per scoprire un luogo bisogna usare le gambe, quindi divento una camminatrice instancabile.

D. C. Una volta avevo letto che ogni tuo libro nasce da un viaggio. Viaggi per cercare una storia o le storie ti arrivano dopo un viaggio? E scrivi mentre sei in viaggio o le storie hanno bisogno di tempo per decantare?

S. G. Il legame romanzo-viaggio può iniziare sia da un’idea di trama per un libro pensata a casa e ambientata in un Paese lontano, e poi non resta che andarci (Pasta di Drago è nato così).
O viceversa, alcuni libri sono nati dall’influsso di un luogo (il Messico e le rovine Maya per esempio per La memoria dell’acqua).


Silvan Gandolfi, Pasta di drago,
illustrazioni Gabriella Saladino,
Salani, Firenze, 1993

Silvana Gandolfi, La memoria dell'acqua,
illustrazioni di Giulia Orecchia,
Salani, Firenze, 1999

D. C. A proposito di Pasta di drago (che tra l’altro è il mio preferito di sempre) ci racconti come è nato?

S. G. Pasta di drago è nato da un desiderio impossibile: perdere un anno al giorno e così ringiovanire.
La logica di questo desiderio porta alla catastrofe di scomparire dalla faccia della Terra. Ecco la trama. Il luogo: pensavo al Tibet, ma siccome era difficile andarci a stare per lunghi periodi ho scelto il Nepal, un po’ simile. Ed è stata una scelta fortunata perché mi sono resa conto della loro cultura immaginifica ricca di stimoli che poi ho usato a man bassa.

D. C. Nella tua narrativa ci sono un paio di ritorni: uno è quello di Aldabra a Venezia, la città che avevi già raccontato in Occhio al gatto. L’altro è quello all’Isola del tempo perso che ritroviamo ne Il club degli amici immaginari. Come mai questi ritorni?

S. G. Non sono proprio dei ritorni: Venezia è una città che amo e che conosco bene (avevo comprato persino un appartamento in quella città), per cui mi è sembrato naturale inserirla in un paio di libri che però non sono il seguito l’uno dell’altro. Invece ne Il club degli amici immaginari ho voluto reinserire il personaggio dell’Isola del tempo perso perché anche lui era un amico immaginario.
Ero un po’ indecisa sul risultato, non amo le serie, anche se ai bambini piacciono molto.
Ma qui non si trattava di una vera serie perché le storie sono molto diverse. 

Silvana Gandolfi,
Aldabra. La tartaruga che amava Shakespeare,
illustrazioni Fabian Negrin,
Salani, Firenze, 2001

Silvana Gandolfi, Occhio al gatto,
illustrazioni di Giulia Orecchia,
Salani, Firenze, 1995

Silvana Gandolfi, Il club degli amici immaginari,
illustrazioni di Giulia Orecchia,
Salani, Firenze, 2012

D. C. Un altro tema ricorrente nei tuoi libri è l’acqua: dai libri ambientati a Venezia a La bambina in fondo al mare, dall’Isola del tempo perso a La memoria dell’acqua. C’è una ragione particolare?

S. G. L’acqua. Grande motivo. Darti una spiegazione logica mi è difficile, diciamo che adoro l’acqua ed esseri immersa dentro: nel mare, in un lago, in un fiume e persino nella piccola vasca da bagno che ho in casa. Ci sto bene dentro. La sento amica. Certo, se penso a uno tsunami… Beh, fuggirei come tutti!


Silvana Gandolfi, La bambina in fondo al mare,
illustrazioni Giulia d'Anna,
Salani, Firenze, 2009

Silvana Gandolfi, L'isola del tempo perso,
illustrazioni di Giulia Orecchia,
Salani, Firenze, 1997

D. C. In tutti i tuoi libri c’è qualcosa di sovrannaturale, di magico. Credi nella magia?

S. G. Mi piace che nella realtà quotidiana irrompa qualcosa di magico che la stravolga. Io non credo nella magia ma credo nel potere dell’immaginazione. Credo che sia una facoltà umana senza la quale vivere sarebbe tristissimo, o addirittura non si potrebbe sopravvivere. In fondo immaginiamo sempre: i sogni, i ricordi, un desiderio irrealistico o impossibile.


Silvana Gandolfi, Qui vicino mio Ariel,
illustrazioni di Giulia Orecchia,
Salani, Firenze, 2005

D. C. E in questo senso Io dentro gli spari è un’eccezione nella tua produzione. Un libro attuale, realistico, una presa di coscienza sulla nostra società. Da dove nasce?

S. G. Io dentro gli spari è nato dal racconto veritiero che mi ha fatto un amico magistrato al quale era capitato di dover convincere a parlare un testimone di meno di sette anni d’età. Il suo racconto mi era entrato dentro ma pensavo che era fuori dal mio genere, poi mi sono fatta coraggio e ho chiesto all’amico magistrato se secondo lui potevo scriverci su un romanzo. La risposta è stata: Sì assolutamente, ne sarei felice perché così dai voce a chi non ne ha. Di immaginario nel libro c’è una Sicilia che vive una giornata intera senza nemmeno un morto.


Silvana Gandolfi, Io dentro gli spari,
Salani, Firenze, 2010

D. C. Nelle tue storie bambini e bambine sono alla pari, liberi di fare gli uni quello che fanno gli altri. Ci racconti com’eri tu da bambina?

S. G. Sì, i lettori maschi o femmine hanno gusti personali non connessi necessariamente con il sesso.
Io da bambina adoravo Salgari: pirati, avventure, e i Tre moschettieri. 
Con i loro fioretti …

D. C. Di recente hai pubblicato un romanzo per adulti. Ce ne vuoi parlare?

S. G. Il mio libro per adulti è nato dal desiderio di fare un’esperienza di scrittura diversa. Volevo per un poco staccarmi da uno sguardo necessariamente sereno sulla vita e così mi sono buttata in una storia cupa e claustrofobica. Qualcosa di assolutamente inadatto ai bambini. 

 
Silvana Gandolfi, I più deserti luoghi,
Ponte alle Grazie, Milano, 2015


L'AUTRICE

Silvana Gandolfi vive a Roma dall'età di dodici anni. 
Dopo aver scritto il suo primo libro per ragazzi è andata a riposarsi in Nepal, dove è stata azzannata al polpaccio da una scimmietta, ma dove ha tratto anche l'idea per Pasta di Drago. Si affaccia nel mondo della letteratura per bambini nel 1992 con La scimmia nella biglia pubblicato da Salani, come tutti gli altri suoi libri per piccoli lettori. Trascorre molto tempo a Venezia, città contemplativa, abitata da gatti con gli occhi magici che l'hanno ispirata per Occhio al gatto. Ha scritto novelle, romanzi d'amore, racconti per la radio, ma ora si dedica soprattutto ai libri per bambini. 
Scrittrice popolarissima e tradotta nel mondo, nel 1996 si è aggiudicata il prestigioso Premio Andersen per la letteratura per l'infanzia e, per la seconda volta, il Premio Cento. 
Io dentro gli spari ha vinto il Premio Andersen 2011 e il prestigioso Prix Sorcières 2012 nella sezione adolescenti. Un riconoscimento nato in Francia oltre 25 anni fa per iniziativa di una rete di librerie indipendenti specializzate in letteratura per ragazzi, e assegnato nel corso del tempo a firme prestigiose fra cui David Almond, Anne-Laure Bondoux, Silvana De Mari, Anne Fine, Marie-Aude Murail, Michael Morpurgo, Daniel Pennac, Celia Rees, J.K. Rowling e Luis Sepúlveda.
Divide il suo tempo tra i viaggi e la scrittura, a cui si dedica ora nella sua casa vicino al Tevere ora in un piccolo albergo alle Seychelles. 
I più deserti luoghi (Ponte alle Grazie) è il suo primo libro per adulti.

INFO
Tempo di Libri (19-23 aprile, Fiera Milano Rho)
DALLA GIUNGLA ALLA PAGINA.CHIACCHIERATA CON UNA SCRITTRICE PIGRA.

Davide Calì intervista Silvana Gandolfi

Venerdì 21 aprile 2017 - ore 11.30
Sala Arial - PAD. 4 - Lettera K


http://www.tempodilibri.it/event/dalla-giungla-alla-pagina-chiacchierata-con-una-scrittrice-pigra/
http://www.tempodilibri.it/it/programma/?cat=0-18
http://www.didatour.it/gita-scolastica/tempo-di-libri/

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